Cos'è
II progetto Calamita/à Project è un’indagine territoriale sulla tragedia della diga del Vajont, avvenuta nel 1963 ma che presenta ancora molte analogie con i tempi odierni, in cui lo sfruttamento energetico del territorio e la sua salvaguardia sono ancora a rischio.
Il progetto è uno strumento d’indagine territoriale che attraverso una ricerca programmata, portata avanti da professionisti di ambito diverso, vuole approfondire i mutamenti in corso, rivelare criticità, attirare interesse e conoscenza attorno a un luogo nodale ancora in via di definizione, la diga del Vajont. Morfologia del territorio, orografia, infrastrutture, architettura, contesto sociale sono solo alcuni degli ambiti di analisi.
Arte, sociologia, urbanistica e fotografia concorrono alla definizione dell’identità del territorio con un approccio multidisciplinare aperto.
Il rapporto tra infrastruttura e paesaggio è inevitabilmente al centro dell’attenzione quando grandi eventi trasformano territori spesso fragili come quelli montani, soprattutto in questa epoca storica. Si tratta di trasformazioni fisiche, ma anche dell’immaginario e dell’identità. In questo senso Cortina – di cui osserviamo i progetti in vista delle Olimpiadi 2026 – è realtà emblematica. Perché proprio lo sport al massimo livello (a partire dalle Olimpiadi 1956) ha catapultato l’abitato, le sue cime e le sue valli in una dimensione “altra” con la quale deve convivere, in senso positivo e negativo.
Per leggere questa condizione così estrema ci affidiamo al lavoro (e all’occhio) di due fotografi, Gianpaolo Arena e Marina Caneve, autori di un intenso lavoro di documentazione in occasione dei Campionati mondiali di sci alpino 2021.
Pubblicata per Quodlibet (La valle tra le cime e le stelle, di Gianpaolo Arena e Marina Caneve, 2021, 168 pagine, 28 euro) e consultabile al sito web dedicato osservatorio cortina 2021.con, la galleria di immagini e i testi che le accompagnano sono un’affascinante e profonda occasione per guardare questo luogo.